Ricerca nel blog

sabato 12 novembre 2016

EICMA 2016


Se proseguite nella lettura, lo fate a vostro rischio e pericolo,
consci del fatto che potreste trovarvi a voler cancellare un amico dalla vostra cerchia.

Vado?

Ok, vado.

Sono stato all'EICMA 2016, ho visto tante belle moto (anche qualcuna bruttina, però), tante belle ragazze (anche qualcuna bruttina, però) e, come direbbe Montalbano, mi ci sono scassato i cabasisi come in poche altre occasioni.

Ecco, l'ho scritto.

In realtà, undici SMAU consecutivi, dal 1985 al 1995, hanno sviluppato in me una certa intolleranza nei confronti delle fiere, sia generaliste sia di settore ma pensavo, sbagliando, che una fiera incentrata su una delle mie passioni potesse piacermi. In effetti, tutte quelle moto insieme, tutte da toccare...
Però, la mia intolleranza ha ritrovato immediatamente le sue cause e si è addirittura acuita.

Ho riscoperto che non mi basta guardare né mi basta toccare: ho bisogno di un minimo di attenzioni; io ne ho bisogno, non la moto.
Devo avere il mio spazio, i miei tempi e, soprattutto, qualcuno che mi spieghi, che me la conti, come diciamo qui in Piemonte.


Alla fiera, specie se di successo come l'EICMA di quest'anno, non solo non hai il tuo spazio ma... proprio non hai spazio; anche il tempo è solo quello che resta tra gli spostamenti da un padiglione all'altro o, meglio, da uno smarrimento e l'altro (lo so: non ho il senso dell'orientamento).


E quel ch'è peggio è che non c'è nessuno che me la conti: il numero di persone a ogni stand non sarà mai sufficiente per dare, a ogni visitatore interessato, una parola di conforto. Così, dopo l'entusiasmo dei primi dieci minuti, ci si rende conto di muoversi come zombie tra tutte quelle magnifiche moto, dapprima facendo attenzione a non scontrarsi con gli altri zombie, poi scocciati dal fatto che gli altri non usino la stessa premura.

Ci ho messo poco più di due ore a terminare la mia resistenza, poi mi sono ricordato quanto sia più bello andare vedere gli ultimi modelli dal concessionario, disponendo di tutto il tempo, tutto lo spazio e una persona che, anche se sai che è li per venderti qualche cosa, pare proprio che ci tenga a te e alla bontà delle tue scelte.


Così,dopo aver visitato gli stand che mi interessavano di più (Aprilia, Benelli, Honda, Triumph e Yamaha), ho abbandonato il campo avendo ancora modo di apprezzare la profonda tristezza emanata dalla stazione di Rho Fiera, e me ne sono tornato a casa.

L'anno prossimo pianificherò, per ottobre o novembre, un bel giro dei concessionari. Da solo.



Nessun commento:

Posta un commento